Durante uno dei nostri viaggi in Abruzzo, abbiamo avuto l’occasione di esplorare un angolo suggestivo di questa regione: l’Abbazia di San Liberatore a Maiella. Oltre alla sua imponente presenza, trovandosi tra boschi e ruscelli, offre a chi arriva per visitarla, un’atmosfera ancora più avvolgente.
È un luogo di spiritualità dove il tempo rallenta e ti fa rallentare anche a te, qui viene proprio voglia di respirare a fondo in un contesto storico profondamente connesso con la natura circostante.
Oltre all’abbazia qui puoi anche esplorare
le sorgenti del fiume Alento e
osservare i caprioli protetti nell’area faunistica che si trova proprio alle spalle della chiesa.
L’Abbazia di San Liberatore a Maiella si trova ai piedi del monte della Maiella nel comune di Serramonacesca in provincia di Pescara, in una posizione isolata ed è un gioiello di architettura romanica.
Si presume che venne fondata nel IX secolo dai monaci benedettini sui resti di un più antico complesso distrutto in seguito al terremoto del 990. Ha attraversato secoli di storia, momenti di bellezza e di declino, specie quando venne spogliata di ogni bene. Ma con numerose opere di restauro è tornata a splendere ed è divenuto un simbolo importante di spiritualità per l’Abruzzo.
Siamo rimasti colpiti dalla sua grandezza e dalla sua aurea di pace che emana. Al suo interno ci sono colonne, capitelli finemente lavorati, un antichissimo pavimento cosmatesco in mosaico ed affreschi che ci hanno riportato indietro nel tempo delle preghiere e delle attività quotidiane dei monaci. Ogni pietra sembra narrare la spiritualità profonda dell’abbazia.
Cerchi un alloggio? Consulta qui le strutture disponibili per pernottare nelle zone di Pescara.
Intorno all’abbazia c’è di più, seguendo le indicazioni sui cartelli, abbiamo esplorato la natura circostante con poca fatica. Scendendo a circa 10 minuti a piedi, c’è un percorso che ti condurrà in un luogo incantevole: le sorgenti del fiume Alento.
Qui prenditi una pausa tra pozze d’acqua cristallina, cascatelle, ruscelli e tanta vegetazione. Il rumore dell’acqua che scorre, mescolato al canto degli uccelli, ha creato una colonna sonora perfetta per i nostri pensieri. In realtà noi ci siamo fermati al primo specchio d’acqua che si trova passando un ponticello di legno alla tua destra. Già qui abbiamo potuto apprezzare la pace che questo luogo trasmette ma volendo, potresti proseguire verso la pozza d’argilla che vedendo dalla foto sul web, sembra stupenda.
Ti raccomandiamo scarpe adatte per camminare nella natura se vuoi venire qui.
Un’altra attrazione che qui non puoi perderti sono le
tombe rupestri sparse per questo sentiero. Sono delle nicchie inglobate nel verde sicuramente legate alla vita religiosa dei monaci. Sulla loro storia non ci sono notizie certe, ma probabilmente la vicinanza con l’abbazia, fa supporre che siano state usate come luogo di culto dove venivano seppelliti i morti.
Proprio alle spalle dell’abbazia c’è un luogo che non ti aspetti: l’area faunistica del capriolo.
È una riserva dove poter vedere gli animali liberi nel loro habitat naturale protetti dal progetto Life Safe-Crossing.
Una recensione evita loro di recarsi lungo le strade e quindi ha lo scopo di ridurre il rischio di investimento per la fauna selvatica. Osservare i caprioli nel loro habitat naturale è stata un’esperienza emozionante. La grazia e la leggerezza di questi animali ci hanno fatto sentire parte di un ecosistema più grande, dove ogni creatura ha il suo posto.
Ovviamente, ma ci teniamo a dirlo, questo non è un parco giochi, ma un’area protetta dove si possono osservare i caprioli senza invadere il loro quotidiano con urla, richiami e soprattutto essendo animali selvatici, ricordiamoci che non dobbiamo dare loro del cibo.
Vuoi conoscere altri luoghi che potrebbero interessarti da abbinare come altre tappe?
Ti consigliamo Montesilvano per giornate in riva al mare, la sua arte urbana di colorati murales e il piacere della bontà dei prodotti locali della costa abruzzese.
Vuoi fare un’attività diversa dalle solite? Allora ti consigliamo
un giro in barca della costa abruzzese.
La Torre del Cerrano, un’antica fortificazione costiera in provincia di Teramo, sede dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, si trova a vedetta sul mare e tutt’intorno ad essa si estende un giardino con la tipica vegetazione della macchia mediterranea.
I
calanchi di Atri un paesaggio selvaggio caratterizzato da alte ed aspre creste, delle vere e proprie architetture create dalla natura.
Visitare l’abbazia di San Liberatore a Maiella è stata un'esperienza che ci ha arricchiti profondamente. Non solo abbiamo ammirato la sua bellezza storica, ma abbiamo anche trovato un momento di connessione con noi stessi e con il mondo che ci circonda.
Siamo tornati a casa con il cuore leggero e una nuova prospettiva sui luoghi che spesso diamo per scontati.
Al prossimo giro!
In questo articolo sono presenti link affiliati. Prenotando un’esperienza da noi suggerita tramite link, accuratamente selezionata e/o di cui abbiamo usufruito in prima persona, contribuirai a sostenere il nostro progetto Giroilmondoingiro, senza che a te comporti alcuna maggiorazione sul prezzo.
Consigliamo sempre di leggere bene le condizioni di acquisto di ogni attività/biglietto/esperienza ed altro.
Durante uno dei nostri viaggi in Abruzzo, abbiamo avuto l’occasione di esplorare un angolo suggestivo di questa regione: l’Abbazia di San Liberatore a Maiella. Oltre alla sua imponente presenza, trovandosi tra boschi e ruscelli, offre a chi arriva per visitarla, un’atmosfera ancora più avvolgente.
È un luogo di spiritualità dove il tempo rallenta e ti fa rallentare anche a te, qui viene proprio voglia di respirare a fondo in un contesto storico profondamente connesso con la natura circostante.
Oltre all’abbazia qui puoi anche esplorare
le sorgenti del fiume Alento e
osservare i caprioli protetti nell’area faunistica che si trova proprio alle spalle della chiesa.
L’Abbazia di San Liberatore a Maiella si trova ai piedi del monte della Maiella nel comune di Serramonacesca in provincia di Pescara, in una posizione isolata ed è un gioiello di architettura romanica.
Si presume che venne fondata nel IX secolo dai monaci benedettini sui resti di un più antico complesso distrutto in seguito al terremoto del 990. Ha attraversato secoli di storia, momenti di bellezza e di declino, specie quando venne spogliata di ogni bene. Ma con numerose opere di restauro è tornata a splendere ed è divenuto un simbolo importante di spiritualità per l’Abruzzo.
Siamo rimasti colpiti dalla sua grandezza e dalla sua aurea di pace che emana. Al suo interno ci sono colonne, capitelli finemente lavorati, un antichissimo pavimento cosmatesco in mosaico ed affreschi che ci hanno riportato indietro nel tempo delle preghiere e delle attività quotidiane dei monaci. Ogni pietra sembra narrare la spiritualità profonda dell’abbazia.
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Intorno all’abbazia c’è di più, seguendo le indicazioni sui cartelli, abbiamo esplorato la natura circostante con poca fatica. Scendendo a circa 10 minuti a piedi, c’è un percorso che ti condurrà in un luogo incantevole: le sorgenti del fiume Alento.
Qui prenditi una pausa tra pozze d’acqua cristallina, cascatelle, ruscelli e tanta vegetazione. Il rumore dell’acqua che scorre, mescolato al canto degli uccelli, ha creato una colonna sonora perfetta per i nostri pensieri. In realtà noi ci siamo fermati al primo specchio d’acqua che si trova passando un ponticello di legno alla tua destra. Già qui abbiamo potuto apprezzare la pace che questo luogo trasmette ma volendo, potresti proseguire verso la pozza d’argilla che vedendo dalla foto sul web, sembra stupenda.
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Un’altra attrazione che qui non puoi perderti sono le
tombe rupestri sparse per questo sentiero. Sono delle nicchie inglobate nel verde sicuramente legate alla vita religiosa dei monaci. Sulla loro storia non ci sono notizie certe, ma probabilmente la vicinanza con l’abbazia, fa supporre che siano state usate come luogo di culto dove venivano seppelliti i morti.
Proprio alle spalle dell’abbazia c’è un luogo che non ti aspetti: l’area faunistica del capriolo.
È una riserva dove poter vedere gli animali liberi nel loro habitat naturale protetti dal progetto Life Safe-Crossing.
Una recensione evita loro di recarsi lungo le strade e quindi ha lo scopo di ridurre il rischio di investimento per la fauna selvatica. Osservare i caprioli nel loro habitat naturale è stata un’esperienza emozionante. La grazia e la leggerezza di questi animali ci hanno fatto sentire parte di un ecosistema più grande, dove ogni creatura ha il suo posto.
Ovviamente, ma ci teniamo a dirlo, questo non è un parco giochi, ma un’area protetta dove si possono osservare i caprioli senza invadere il loro quotidiano con urla, richiami e soprattutto essendo animali selvatici, ricordiamoci che non dobbiamo dare loro del cibo.
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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Tutti i diritti riservati | Creato da GIROILMONDOINGIRO
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