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Il Museo dell’Olio della Sabina: una gita fuori porta nel Lazio 

La Sabina è nota per il suo pregiato olio extra vergine di oliva D.O.P., un vanto su tutto il territorio laziale.

E proprio in questa zona, un luogo tanto suggestivo, ha creato attraverso arte contemporanea e amore per la tradizione, un sito dove poter celebrare l’olio: stiamo parlando del Museo dell’Olio della Sabina.


Si trova precisamente a Castelnuovo di Farfa, un paese in provincia di Rieti dove l’olio è il filo conduttore che trasporta i visitatori in un percorso di arte, simbologia e storia antica. Il tour avviene con una visita guidata dove viene spiegata ogni opera d’arte e i visitatori sono al centro dell’esperienza a 360 gradi.


Un viaggio nelle menti creative che hanno omaggiato l’olio dedicando ad esso un significato e un’interpretazione personale.

Perciò se vuoi programmare un giro nelle zone della Sabina, ti consigliamo di inserire nella lista dei luoghi da vedere nel Lazio, il paese di Castelnuovo di Farfa.


In questo articolo ti raccontiamo cosa vedere a Castelnuovo di Farfa, dove mangiare, dove parcheggiare, e troverai le informazioni utili per venire a visitare il Museo dell’Olio della Sabina e i suoi dintorni.

Lazio insolito e nascosto
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Visitare il Museo dell’Olio della Sabina

Come abbiamo detto nel museo l’olio è il protagonista, come lo sono del resto le opere d’arte realizzate da 5 artisti: Maria Lai, Alik Cavaliere, Hidetoshi Nagasawa, Gianandrea Gazzola e Ille Strazza.

L’estro di questi artisti ha come tema l’olio in tutte le sue declinazioni e si snoda in un percorso unico nel suo genere.


Il museo si trova all’interno del rinascimentale Palazzo Perelli che ospita anche la sede comunale.

Già da fuori si entra a contatto con l’arte dove le parole graffite sul muro del vialetto fuori dall’edificio preannunciano il mistero dell’arte, come anche il logo in ceramica, un’oliva dal nocciolo d’oro.


Entrando incontriamo “l’albero poeta” di Maria Lai, una pianta di olivo bidimensionale con i rami pieni di parole incise sulla chioma in legno. Un’opera che vuole raccontare la comunicazione che l’albero ha in sé e manifesta continuamente all’uomo.

Museo dell'olio della Sabina

Proseguendo entriamo in un corridoio piuttosto buio dove troviamo “olio di parole” sempre di Maria Lai, un antico marchingegno di un orologio da torre. È una metafora sulla la vita dell’ulivo riassumibile in cinque parole: sasso, solco, sole, scure e sale.

Lazio luoghi misteriosi

“Frammenti di un’opera incompiuta” è un’altra opera quella di Alik Cavaliere. Qui su uno strato di sabbia troviamo delle fusioni in bronzo mai assemblate dell’ulivo immaginato dall’artista, venuto a mancare prima di poterla completare.


Cerchi un posto dove dormire? Consulta qui gli alloggi per pernottare a Castelnuovo di Farfa e nei suoi dintorni.

Lazio luoghi misteriosi

Arriviamo di fronte all’opera che ci ha stupito più di tutte: “l’ulivo viaggiante” di Hidetoshi Nagasawa.

Una straordinaria rappresentazione realizzata in una grotta all’interno del palazzo, che diventa opera anch’essa. Si scende nella penombra in un ambiente onirico dove uno specchio d’acqua illumina l’ipogeo grazie a lumi ad olio trasportati da piccole barche di rame.

È un viaggio in una dimensione rovesciata dove la luce arriva dal basso lasciando immergere i visitatori in un luogo fuori dal tempo e dallo spazio.


Questa installazione testimonia il vissuto dell’artista, la nostra guida Marcella, ci ha fatto immergere nell’ideazione di questo capolavoro artistico, narrandoci quali vicende abbiano portato l’artista giapponese a crearla.

I fatti sono due viaggi che hanno segnato la sua vita. Nel primo ha 5 anni ed è costretto a lasciare il Giappone a bordo di una imbarcazione, un viaggio di fortuna da cui partirono in duecento e giunsero solo in 5.

Il secondo viaggio lo fa a 26 anni in bicicletta attraversando l’Asia e arrivando a Milano. Proprio qui subisce il furto del suo mezzo di trasporto.


Nella grotta l’ulivo in rame sul soffitto è un simbolo di speranza e di fratellanza e i lumi che fluttuano sulla superficie dell’acqua presente nella grotta rappresentano questi suoi viaggi.

Grotta museo dell'olio della Sabina
Grotta museo dell'olio della Sabina

Proseguiamo nella sala delle macchine, dove le presse un tempo fondamentali per la produzione dell’olio, rammentano la loro funzione di spremitura dell’oliva e di separazione dell’olio dall’acqua. Risalgono tra il XVI ed il XX secolo.

Sala delle macchine museo dell'olio della Sabina

Entrando in un’altra sala troviamo “oleophona” di Gianandrea Gazzola, un’altra delle opere che più ci ha incuriosito.  Le gocce di olio nel loro ritmo lento cadono creando un rumore che è musica.

Nella sala di fianco un tronco centenario d’olivo ruota continuamente, emettendo quella che viene definita la voce dell’ulivo.

Museo dell'olio della Sabina

L’antica mola è una delle quattro mole attive nell’Ottocento a Castelnuovo di Farfa, la stessa dalla quale in passato ha sfamato diverse famiglie del paese.

Ci sono altre sale interessanti opere che narrano la cultura dell’olio unita all’arte ma lasciamo a te il piacere di scoprirle.

Museo dell'olio della Sabina

Cosa vedere a Castelnuovo di Farfa

La visita nel Museo dell’Olio della Sabina non è solo all’interno del palazzo ma continua anche al di fuori, nel paese stesso.

Accompagnati dalla nostra guida passeggiamo tra le vie del paese e raggiungiamo l’antico forno pubblico, dove c’è un’altra opera di Maria Lai: “olio al pane e alla terra il sogno”.

Un fuoco simbolico cuoce il pane di ceramica ed altre forme di pane sono già cotte e posate su una tavola ed hanno un ramoscello di olivo in oro come decorazione.

Cosa vedere a Castelnuovo di Farfa

Non siamo stati, ma ci è stato detto, che è possibile raggiungere anche la chiesa altomedievale di San Donato, un motivo per noi per tornare.


Invece un’altra tappa che ti consigliamo è quella di Palazzo Salustri Galli e i suoi giardini all’italiana che non sempre è aperto, ma ci sono delle date in cui il proprietario permette la visita abbinata anche al Museo dell’Olio della Sabina.

Castelnuovo di Farfa giardini

Informazioni e biglietti per visitare il Museo dell’olio della Sabina

Ti consigliamo di prenotare la visita per organizzare al meglio il tour guidato, ci sono degli orari per poter accedere.

Puoi inviare una e-mail a museooliosabina@gmail.com oppure chiamando il numero +39 346 8187972.


L’apertura è garantita il venerdì, il sabato, la domenica e nei festivi, escluso 25 Dicembre e 1 Gennaio ed infrasettimanali su prenotazione, con turni che vanno dalle ore 10:00 fino alle 18:00. Nei mesi estivi e in quelli invernali i turni possono variare quindi per essere certo consulta il sito di Castelnuovo di Farfa.


Le tariffe per i biglietti sono:

intero: 6 euro
ridotto: 3 euro da 7 a 14 anni, da 65 anni, guide turistiche con patentino ufficiale, gruppi superiori a 20 persone

ridotto scuole: 2,50 euro (Scuole di ogni ordine e grado)
gratuito: bambini fino a 7 anni, disabili, 1 accompagnatore ogni 20 persone

Dove mangiare a Castelnuovo di Farfa

Per un pranzo immersi nel verde e per mangiare tipico senza pretese ti consigliamo il ristorante la Badiola.

Si trova non lontano da Castelnuovo di Farfa, è un locale spazioso dove si può anche pranzare fuori sotto l’ombra di alberi, ci siamo trovati bene e ci siamo anche rilassati.

Abbiamo assaggiato un tagliere di salumi e formaggi e due primi: fettuccine e gnocchi al ragù.

Castelnuovo di Farfa dove mangiare

Dove parcheggiare a Castelnuovo di Farfa

In prossimità di via Belvedere ci sono due piazzali dove poter parcheggiare gratuitamente e da qui arrivare con pochi passi al centro del paese.

Cosa vedere vicino a Castelnuovo di Farfa

Ti consigliamo: Fara in Sabina, l’abbazia di Farfa, Toffia, Frasso Sabino e Poggio Mirteto.

Più distanti ma se sei nel Lazio meritano una visita: Civita di Bagnoregio e il Sacro Bosco di Bomarzo.


Se cerchi altre idee per visitare il Lazio clicca qui.


Speriamo di averti fatto scoprire qualcosa di nuovo ed averti dato un'idea per la tua prossima gita fuori porta nel Lazio.

Ringraziamo il Museo dell’Olio della Sabina per averci invitato.


Al prossimo giro!


In questo articolo sono presenti link affiliati. Prenotando un’esperienza da noi suggerita tramite link, accuratamente selezionata e/o di cui abbiamo usufruito in prima persona, contribuirai a sostenere il nostro progetto Giroilmondoingiro, senza che a te comporti alcuna maggiorazione sul prezzo.

Consigliamo sempre di leggere bene le condizioni di acquisto di ogni attività/biglietto/esperienza ed altro.

Il Museo dell’Olio della Sabina: una gita fuori porta nel Lazio 

La Sabina è nota per il suo pregiato olio extra vergine di oliva D.O.P., un vanto su tutto il territorio laziale.

E proprio in questa zona, un luogo tanto suggestivo, ha creato attraverso arte contemporanea e amore per la tradizione, un sito dove poter celebrare l’olio: stiamo parlando del Museo dell’Olio della Sabina.


Si trova precisamente a Castelnuovo di Farfa, un paese in provincia di Rieti dove l’olio è il filo conduttore che trasporta i visitatori in un percorso di arte, simbologia e storia antica. Il tour avviene con una visita guidata dove viene spiegata ogni opera d’arte e i visitatori sono al centro dell’esperienza a 360 gradi.


Un viaggio nelle menti creative che hanno omaggiato l’olio dedicando ad esso un significato e un’interpretazione personale.

Perciò se vuoi programmare un giro nelle zone della Sabina, ti consigliamo di inserire nella lista dei luoghi da vedere nel Lazio, il paese di Castelnuovo di Farfa.


In questo articolo ti raccontiamo cosa vedere a Castelnuovo di Farfa, dove mangiare, dove parcheggiare, e troverai le informazioni utili per venire a visitare il Museo dell’Olio della Sabina e i suoi dintorni.

Lazio insolito e nascosto
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Visitare il Museo dell’Olio della Sabina

Come abbiamo detto nel museo l’olio è il protagonista, come lo sono del resto le opere d’arte realizzate da 5 artisti: Maria Lai, Alik Cavaliere, Hidetoshi Nagasawa, Gianandrea Gazzola e Ille Strazza.

L’estro di questi artisti ha come tema l’olio in tutte le sue declinazioni e si snoda in un percorso unico nel suo genere.


Il museo si trova all’interno del rinascimentale Palazzo Perelli che ospita anche la sede comunale.

Già da fuori si entra a contatto con l’arte dove le parole graffite sul muro del vialetto fuori dall’edificio preannunciano il mistero dell’arte, come anche il logo in ceramica, un’oliva dal nocciolo d’oro.


Entrando incontriamo “l’albero poeta” di Maria Lai, una pianta di olivo bidimensionale con i rami pieni di parole incise sulla chioma in legno. Un’opera che vuole raccontare la comunicazione che l’albero ha in sé e manifesta continuamente all’uomo.

Museo dell'olio della Sabina

Proseguendo entriamo in un corridoio piuttosto buio dove troviamo “olio di parole” sempre di Maria Lai, un antico marchingegno di un orologio da torre. È una metafora sulla la vita dell’ulivo riassumibile in cinque parole: sasso, solco, sole, scure e sale.

Lazio luoghi misteriosi

“Frammenti di un’opera incompiuta” è un’altra opera quella di Alik Cavaliere. Qui su uno strato di sabbia troviamo delle fusioni in bronzo mai assemblate dell’ulivo immaginato dall’artista, venuto a mancare prima di poterla completare.


Cerchi un posto dove dormire? Consulta qui gli alloggi per pernottare a Castelnuovo di Farfa e nei suoi dintorni.

Lazio luoghi misteriosi

Arriviamo di fronte all’opera che ci ha stupito più di tutte: “l’ulivo viaggiante” di Hidetoshi Nagasawa.

Una straordinaria rappresentazione realizzata in una grotta all’interno del palazzo, che diventa opera anch’essa. Si scende nella penombra in un ambiente onirico dove uno specchio d’acqua illumina l’ipogeo grazie a lumi ad olio trasportati da piccole barche di rame.

È un viaggio in una dimensione rovesciata dove la luce arriva dal basso lasciando immergere i visitatori in un luogo fuori dal tempo e dallo spazio.


Questa installazione testimonia il vissuto dell’artista, la nostra guida Marcella, ci ha fatto immergere nell’ideazione di questo capolavoro artistico, narrandoci quali vicende abbiano portato l’artista giapponese a crearla.

I fatti sono due viaggi che hanno segnato la sua vita. Nel primo ha 5 anni ed è costretto a lasciare il Giappone a bordo di una imbarcazione, un viaggio di fortuna da cui partirono in duecento e giunsero solo in 5.

Il secondo viaggio lo fa a 26 anni in bicicletta attraversando l’Asia e arrivando a Milano. Proprio qui subisce il furto del suo mezzo di trasporto.


Nella grotta l’ulivo in rame sul soffitto è un simbolo di speranza e di fratellanza e i lumi che fluttuano sulla superficie dell’acqua presente nella grotta rappresentano questi suoi viaggi.

Grotta museo dell'olio della Sabina
Grotta museo dell'olio della Sabina

Proseguiamo nella sala delle macchine, dove le presse un tempo fondamentali per la produzione dell’olio, rammentano la loro funzione di spremitura dell’oliva e di separazione dell’olio dall’acqua. Risalgono tra il XVI ed il XX secolo.

Sala delle macchine museo dell'olio della Sabina

Entrando in un’altra sala troviamo “oleophona” di Gianandrea Gazzola, un’altra delle opere che più ci ha incuriosito.  Le gocce di olio nel loro ritmo lento cadono creando un rumore che è musica.

Nella sala di fianco un tronco centenario d’olivo ruota continuamente, emettendo quella che viene definita la voce dell’ulivo.

Museo dell'olio della Sabina

L’antica mola è una delle quattro mole attive nell’Ottocento a Castelnuovo di Farfa, la stessa dalla quale in passato ha sfamato diverse famiglie del paese.

Ci sono altre sale interessanti opere che narrano la cultura dell’olio unita all’arte ma lasciamo a te il piacere di scoprirle.

Museo dell'olio della Sabina

Cosa vedere a Castelnuovo di Farfa

La visita nel Museo dell’Olio della Sabina non è solo all’interno del palazzo ma continua anche al di fuori, nel paese stesso.

Accompagnati dalla nostra guida passeggiamo tra le vie del paese e raggiungiamo l’antico forno pubblico, dove c’è un’altra opera di Maria Lai: “olio al pane e alla terra il sogno”.

Un fuoco simbolico cuoce il pane di ceramica ed altre forme di pane sono già cotte e posate su una tavola ed hanno un ramoscello di olivo in oro come decorazione.

Cosa vedere a Castelnuovo di Farfa

Non siamo stati, ma ci è stato detto, che è possibile raggiungere anche la chiesa altomedievale di San Donato, un motivo per noi per tornare.


Invece un’altra tappa che ti consigliamo è quella di Palazzo Salustri Galli e i suoi giardini all’italiana che non sempre è aperto, ma ci sono delle date in cui il proprietario permette la visita abbinata anche al Museo dell’Olio della Sabina.

Castelnuovo di Farfa giardini

Informazioni e biglietti per visitare il Museo dell’olio della Sabina

Ti consigliamo di prenotare la visita per organizzare al meglio il tour guidato, ci sono degli orari per poter accedere.

Puoi inviare una e-mail a museooliosabina@gmail.com oppure chiamando il numero +39 346 8187972.


L’apertura è garantita il venerdì, il sabato, la domenica e nei festivi, escluso 25 Dicembre e 1 Gennaio ed infrasettimanali su prenotazione, con turni che vanno dalle ore 10:00 fino alle 18:00. Nei mesi estivi e in quelli invernali i turni possono variare quindi per essere certo consulta il sito di Castelnuovo di Farfa.


Le tariffe per i biglietti sono:

intero: 6 euro
ridotto: 3 euro da 7 a 14 anni, da 65 anni, guide turistiche con patentino ufficiale, gruppi superiori a 20 persone

ridotto scuole: 2,50 euro (Scuole di ogni ordine e grado)
gratuito: bambini fino a 7 anni, disabili, 1 accompagnatore ogni 20 persone

Dove mangiare a Castelnuovo di Farfa

Per un pranzo immersi nel verde e per mangiare tipico senza pretese ti consigliamo il ristorante la Badiola.

Si trova non lontano da Castelnuovo di Farfa, è un locale spazioso dove si può anche pranzare fuori sotto l’ombra di alberi, ci siamo trovati bene e ci siamo anche rilassati.

Abbiamo assaggiato un tagliere di salumi e formaggi e due primi: fettuccine e gnocchi al ragù.

Castelnuovo di Farfa dove mangiare

Dove parcheggiare a Castelnuovo di Farfa

In prossimità di via Belvedere ci sono due piazzali dove poter parcheggiare gratuitamente e da qui arrivare con pochi passi al centro del paese.

Cosa vedere vicino a Castelnuovo di Farfa

Ti consigliamo: Fara in Sabina, l’abbazia di Farfa, Toffia, Frasso Sabino e Poggio Mirteto.

Più distanti ma se sei nel Lazio meritano una visita: Civita di Bagnoregio e il Sacro Bosco di Bomarzo.


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Speriamo di averti fatto scoprire qualcosa di nuovo ed averti dato un'idea per la tua prossima gita fuori porta nel Lazio.

Ringraziamo il Museo dell’Olio della Sabina per averci invitato.


Al prossimo giro!


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Consigliamo sempre di leggere bene le condizioni di acquisto di ogni attività/biglietto/esperienza ed altro.

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