Non crederai ai tuoi occhi una volta giunto qui, noi stessi a ripensarci e nel riguardare foto e riprese fatte, restiamo ancora sbalorditi dalla bellezza dell’eremo di San Bartolomeo in Legio.
Si trova nella località Vallone di Santo Spirito, precisamente nel comune di Roccamorice in provincia di Pescara, ed è uno dei luoghi di culto rupestri più spettacolari da vedere in Abruzzo.
Essendo un eremo, è stato costruito in una zona isolata, lontano da ogni rumore e il paesaggio che lo incornicia, è quello della natura rigogliosa della Maiella.
È stato edificato al di sotto di una parete rocciosa, sembra quasi un posto surreale e ammettiamo in effetti che la sua bellezza così scenografica, ci è rimasta tanto impressa nella mente.
Ok, siamo tutti d’accordo che luoghi così pieni di spiritualità debbano necessariamente essere molto nascosti, isolati, e quasi difficilmente accessibili. Ma l’eremo di San Bartolomeo in Legio ci ha fatto pensare che, chi negli anni si è ritirato in questo angolo solitario, ha avuto un fiuto eccezionale nel trovare un posto così bello.
Un’altra considerazione che ci è venuta subito in testa una volta arrivati qui, è che, a prescindere dalla fede o non fede,
è un luogo davvero unico in Italia da vedere, soprattutto per il contesto geografico in cui è stato costruito.
Le prime fonti storiche dell’eremo sono poco certe, probabilmente era già presente una costruzione ma in rovina.
Intorno al 1250 il frate Pietro da Morrone, conosciuto come Papa Celestino V, lo ricostruì (con le attuali forme visibili ancora nei giorni nostri) e diventò un rifugio spirituale dove, con altri seguaci raccolti in preghiera, rimase per alcuni anni.
Nel corso del tempo, la fama dell’eremo, fu il motivo che spinse molti pellegrini a venire qui, cosicché il frate, si trovò costretto ad abbandonare questo impervio luogo di fede e si trasferì altrove.
L’eremo è stato un via vai di fedeli fino al 1320, finché venne abbandonato definitivamente, lasciando agli attuali visitatori poche ed essenziali cose da vedere all’interno dell’eremo.
Nella nicchia dell’altare è custodita la statua che raffigura San Bartolomeo con un coltello nella mano destra, in riferimento e in memoria al martirio che subì, ossia lo scorticamento.
La facciata è decorata con un frammento di affresco con due raffigurazioni: la Madonna con Bambino e il Cristo benedicente.
All’interno del piccolo eremo la luce entra solo dalle finestre delle minuscole stanze che, per anni, sono state luogo di rifugio e di meditazione per i fedeli.
Lungo la balconata rocciosa a picco sulla valle, c’è un’ampia vasca per la raccolta dell’acqua piovana e, attraverso una scalinata è possibile raggiungere il torrente sottostante ed ammirare il luogo di fede da una prospettiva diversa.
Siamo arrivati in auto, lasciando il mezzo al parcheggio della struttura Terrae Eremis, una graziosa location immersa nel verde della località Macchie di Coco.
I gestori sono stati gentili sia nel permetterci di usufruire gratuitamente del loro parcheggio, sia indicandoci come arrivare all’eremo.
Ti suggeriamo, se vuoi organizzarti al meglio, di contattare la struttura telefonicamente (numero 085 7953236) oppure via mail (terraeeremis@gmail.com) e accordarti con loro, non solo per lasciare l’auto, ma anche per fermati dopo l’escursione al sito e mangiare comodamente post camminata.
Da qui, a due passi davvero, troverai il sentiero che ti condurrà, con una camminata di circa 1,3 km, all’eremo.
Noi abbiamo impiegato circa 30 minuti sia all’andata sia al ritorno, non essendo esperti in lunghi percorsi di trekking, è stato un po' faticoso arrivare.
Ci sono dei punti in cui il terreno è più lineare,
altri più impervi con discese e agglomerati rocciosi da fare con prudenza.
Per chi è abituato sarà molto semplice, per chi invece, come noi lo è meno, ci sentiamo di dirti proprio tutto. Anche per chi soffre di vertigini, c’è un punto dove
il percorso è un po' più stretto e sulla tua destra, vedrai a strapiombo, la parete rocciosa che costituisce questa zona.
Una volta arrivato, ti ritroverai a passare nel punto più suggestivo che conduce all’eremo, entrando in una cavità con gradini scolpiti nella roccia.
Ti consigliamo due cose fondamentali per venire qui: scarpe da trekking o comunque calzature adatte per lunghe camminate e di portare con te dell’acqua.
Cerchi un alloggio nei dintorni, allora clicca su
questo link e sbircia tra le offerte.
Per prima cosa, entra nell’eremo, se vuoi puoi lasciare un’offerta e scrivere qualcosa sul quaderno posto sull’altare, come segno del tuo passaggio.
Poi prenditi tutto il tempo che desideri per svuotare la mente e goderti
il panorama della balconata più mozzafiato dell’Abruzzo!
Se oltre all’Eremo di San Bartolomeo in Legio, vuoi vedere anche altro, ti consigliamo
il colorato borgo di Aielli ad un’ora e dieci minuti circa di auto, a noi è piaciuto tantissimo con tutti
i suoi murales sparsi per il paese!
Questo è il video dell’eremo per darti un’idea in più di quanto sia epico questo luogo!
Siamo più che sicuri che rimarrai anche tu senza parole, quando vedrai con i tuoi occhi questo luogo, non solo per il suo aspetto mistico, ma anche per il contesto paesaggistico in cui, altri prima di noi hanno vissuto e in cui, in tanti passano ancora oggi!
Ora che sai tutto, non ti resta che scegliere una data per un giro all’eremo di San Bartolomeo in Legio!
In questo articolo sono presenti link di affiliazione che ci permettono di ricevere una commissione per ogni acquisto effettuato. I link sono accuratamente selezionati e/o usufruiti da noi in prima persona.
A te non comporta alcuna maggiorazione sul prezzo, ma per noi è un modo per sostenerci.
Consigliamo sempre di leggere bene le condizioni di acquisto.
Non crederai ai tuoi occhi una volta giunto qui, noi stessi a ripensarci e nel riguardare foto e riprese fatte, restiamo ancora sbalorditi dalla bellezza dell’eremo di San Bartolomeo in Legio.
Si trova nella località Vallone di Santo Spirito, precisamente nel comune di Roccamorice in provincia di Pescara, ed è uno dei luoghi di culto rupestri più spettacolari da vedere in Abruzzo.
Essendo un eremo, è stato costruito in una zona isolata, lontano da ogni rumore e il paesaggio che lo incornicia, è quello della natura rigogliosa della Maiella.
È stato edificato al di sotto di una parete rocciosa, sembra quasi un posto surreale e ammettiamo in effetti che la sua bellezza così scenografica, ci è rimasta tanto impressa nella mente.
Ok, siamo tutti d’accordo che luoghi così pieni di spiritualità debbano necessariamente essere molto nascosti, isolati, e quasi difficilmente accessibili. Ma l’eremo di San Bartolomeo in Legio ci ha fatto pensare che, chi negli anni si è ritirato in questo angolo solitario, ha avuto un fiuto eccezionale nel trovare un posto così bello.
Un’altra considerazione che ci è venuta subito in testa una volta arrivati qui, è che, a prescindere dalla fede o non fede,
è un luogo davvero unico in Italia da vedere, soprattutto per il contesto geografico in cui è stato costruito.
Le prime fonti storiche dell’eremo sono poco certe, probabilmente era già presente una costruzione ma in rovina.
Intorno al 1250 il frate Pietro da Morrone, conosciuto come Papa Celestino V, lo ricostruì (con le attuali forme visibili ancora nei giorni nostri) e diventò un rifugio spirituale dove, con altri seguaci raccolti in preghiera, rimase per alcuni anni.
Nel corso del tempo, la fama dell’eremo, fu il motivo che spinse molti pellegrini a venire qui, cosicché il frate, si trovò costretto ad abbandonare questo impervio luogo di fede e si trasferì altrove.
L’eremo è stato un via vai di fedeli fino al 1320, finché venne abbandonato definitivamente, lasciando agli attuali visitatori poche ed essenziali cose da vedere all’interno dell’eremo.
Nella nicchia dell’altare è custodita la statua che raffigura San Bartolomeo con un coltello nella mano destra, in riferimento e in memoria al martirio che subì, ossia lo scorticamento.
La facciata è decorata con un frammento di affresco con due raffigurazioni: la Madonna con Bambino e il Cristo benedicente.
All’interno del piccolo eremo la luce entra solo dalle finestre delle minuscole stanze che, per anni, sono state luogo di rifugio e di meditazione per i fedeli.
Lungo la balconata rocciosa a picco sulla valle, c’è un’ampia vasca per la raccolta dell’acqua piovana e, attraverso una scalinata è possibile raggiungere il torrente sottostante ed ammirare il luogo di fede da una prospettiva diversa.
Siamo arrivati in auto, lasciando il mezzo al parcheggio della struttura Terrae Eremis, una graziosa location immersa nel verde della località Macchie di Coco.
I gestori sono stati gentili sia nel permetterci di usufruire gratuitamente del loro parcheggio, sia indicandoci come arrivare all’eremo.
Ti suggeriamo, se vuoi organizzarti al meglio, di contattare la struttura telefonicamente (numero 085 7953236) oppure via mail (terraeeremis@gmail.com) e accordarti con loro, non solo per lasciare l’auto, ma anche per fermati dopo l’escursione al sito e mangiare comodamente post camminata.
Da qui, a due passi davvero, troverai il sentiero che ti condurrà, con una camminata di circa 1,3 km, all’eremo.
Noi abbiamo impiegato circa 30 minuti sia all’andata sia al ritorno, non essendo esperti in lunghi percorsi di trekking, è stato un po' faticoso arrivare.
Ci sono dei punti in cui il terreno è più lineare,
altri più impervi con discese e agglomerati rocciosi da fare con prudenza.
Per chi è abituato sarà molto semplice, per chi invece, come noi lo è meno, ci sentiamo di dirti proprio tutto. Anche per chi soffre di vertigini, c’è un punto dove
il percorso è un po' più stretto e sulla tua destra, vedrai a strapiombo, la parete rocciosa che costituisce questa zona.
Una volta arrivato, ti ritroverai a passare nel punto più suggestivo che conduce all’eremo, entrando in una cavità con gradini scolpiti nella roccia.
Ti consigliamo due cose fondamentali per venire qui: scarpe da trekking o comunque calzature adatte per lunghe camminate e di portare con te dell’acqua.
Cerchi un alloggio nei dintorni, allora clicca su
questo link e sbircia tra le offerte.
Per prima cosa, entra nell’eremo, se vuoi puoi lasciare un’offerta e scrivere qualcosa sul quaderno posto sull’altare, come segno del tuo passaggio.
Poi prenditi tutto il tempo che desideri per svuotare la mente e goderti
il panorama della balconata più mozzafiato dell’Abruzzo!
Se oltre all’Eremo di San Bartolomeo in Legio, vuoi vedere anche altro, ti consigliamo
il colorato borgo di Aielli ad un’ora e dieci minuti circa di auto, a noi è piaciuto tantissimo con tutti
i suoi murales sparsi per il paese!
Questo è il video dell’eremo per darti un’idea in più di quanto sia epico questo luogo!
Siamo più che sicuri che rimarrai anche tu senza parole, quando vedrai con i tuoi occhi questo luogo, non solo per il suo aspetto mistico, ma anche per il contesto paesaggistico in cui, altri prima di noi hanno vissuto e in cui, in tanti passano ancora oggi!
Ora che sai tutto, non ti resta che scegliere una data per un giro all’eremo di San Bartolomeo in Legio!
In questo articolo sono presenti link di affiliazione che ci permettono di ricevere una commissione per ogni acquisto effettuato. I link sono accuratamente selezionati e/o usufruiti da noi in prima persona.
A te non comporta alcuna maggiorazione sul prezzo, ma per noi è un modo per sostenerci.
Consigliamo sempre di leggere bene le condizioni di acquisto.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Tutti i diritti riservati | Creato da GIROILMONDOINGIRO
Tutti i diritti riservati | Creato da GIROILMONDOINGIRO
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.